Attraverso il segno, la parola e il suono che amplifica le parole, vengono restituite emozioni che si legano e situazioni del vissuto umano tra visibile e invisibile, detto e non detto, con cui ripercorrere gioie e dolori, attese e speranze per proiettarsi verso un futuro di pace e amore. Sono proprio queste ultime le tematiche che ricorrono nell’opera di Amin Gulgee, artista e performer tra i più affermati nel suo paese il Pakistan e nella scena artistica internazionale.

Laureato in “Storia dell’Arte ed Economia” presso la Yale University (U.S.A.), ha iniziato la sua carriera artistica realizzando ed esponendo le sue opere, oltre che in Pakistan, negli Stati Uniti, in Europa e nel Medio Oriente. Ha all’attivo oltre trenta mostre personali in Pakistan, Malesia, Singapore, UAE, India, UK, Portogallo e US e numerose collettive.
Alla sua opera è dedicata la mostra AMIN GULGEE / 7, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e in collaborazione con PDG Arte Communications e Ambasciata della Repubblica del Pakistan in Italia, esposta per la prima volta a Roma presso gli spazi della galleria d’arte Moderna di Via Crispi aperta fino al 23 settembre 2018.

L’installazione di Amin Gulgee, che ha fatto della laicità e della poesia una forma d’arte, rientra nel progetto dedicato alla presentazione negli spazi espositivi capitolini di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e da OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, collegato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
L’opera esposta nella Capitale è stata rimodellata site-specific appositamente per i nuovi spazi al fine di fare convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città Venezia e Roma che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale.
Per questa installazione l’artista parte da una frase in arabo, trascritta nella scrittura nakshi, intraducibile ma dal significato universale, dato che il riferimento è alla pace fra i popoli e all’amore umano.

Source: seicolonne.com