Amin Gulgee at Open20
Amin Gulgee talks about the Karachi Biennale 2017 at Open20
View: Amin Gulgee at Open20
Amin Gulgee talks about the Karachi Biennale 2017 at Open20
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Gianfranco Meggiato è tra i protagonisti di OPEN20, esposizione internazionale di sculture e installazioni, giunta alla sua ventesima edizione, che si tiene a Venezia fino al 1° ottobre 2017, nelle tre sedi del Lido, dell’Hotel Excelsior e dell’Hilton Molino Stucky.
OPEN20, ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa, è organizzata da PDG Arte Communications con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Regione Veneto.
Gianfranco Meggiato, che partecipa per la seconda volta a OPEN – la prima è stata nel 2007, in occasione di OPEN10 -presenta 7 sculture recenti, ospitate rispettivamente dall’Hilton Molino Stucky e dal giardino dell’Hotel Excelsior.
In quest’ultima location si ripropone, in maniera ridotta, il Giardino delle Muse silenti, l’opera che ha segnato l’esordio di Gianfranco Meggiato nella pratica installativa di grandi dimensioni, esposta per la prima volta nella grande antologica che Catanzaro sta dedicando – fino al 1° ottobre – all’artista veneziano.
Si tratta di un labirinto costruito utilizzando i sacchi di iuta riempiti di sabbia, come quelli che si usano nelle zone di guerra per proteggersi dai proiettili delle armi da fuoco o dalle schegge delle bombe, all’interno del quale s’incontrano delle sculture.
Per OPEN20, Meggiato ha ripensato la struttura di questo lavoro, proponendo delle aree simili a trincee di sacchi, in cui si trovano tre sculture nere e solo una bianca, intitolata Il Mio Pensiero Libero.
Con il Giardino delle Muse silenti Gianfranco Meggiato si confronta con argomenti di forte rilevanza, come quello, estremamente attuale, della guerra e delle sofferenze che colpiscono la popolazione civile.
La presenza di Meggiato a OPEN20 si completa all’Hilton Molino Stucky con tre opere caratteristiche della sua cifra espressiva e plastica.
In occasione del suo ventesimo anniversario, OPEN ripercorre la storia della manifestazione attraverso alcuni dei nomi più significativi dell’arte contemporanea che vi hanno partecipato, da Yoko Ono che presenta, in anteprima mondiale INVISIBLE PEOPLE, un progetto dalla lunga elaborazione, una visione simbolica e metaforica del viaggio dei migranti, a ORLAN con un’installazione site specific basata su Le Plan du Film, una serie importante concepita nel 2001 alla ricerca di quello che Jean-Luc Godard ha chiamato “l’inverso del cinema”, a Igor Mitoraj, Luigi Ontani, Federica Marangoni, Marco Nereo Rotelli, Amin Gulgee, Ferruccio Gard, Marianne Heske, ad altri ancora.
Gianfranco Meggiato è nato a Venezia nel 1963, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Venezia per cinque anni, studiando scultura in pietra, bronzo, legno e ceramica. Invitato dal Comune di Venezia ha esposto le sue opere in età molto giovane in due mostre collettive nel 1979 e 1984 presso la Galleria Comunale Bevilacqua La Masa in Piazza San Marco a Venezia, presentando sculture in pietra e argilla refrattaria. Dal 1998 Gianfranco Meggiato ha partecipato ad una serie ininterrotta di esposizioni, mostre e fiere in Italia e all’estero. Negli ultimi anni Gianfranco Meggiato è stato invitato a partecipare alla 54a e alla 55a Biennale di Venezia dove ha esposto nelle partecipazioni nazionali. L’artista è inoltre stato presente con esposizioni in Usa, Canada, Danimarca, Germania, Belgio, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina, Russia, India , Cina , Emirati Arabi, Corea del Sud, Singapore.
Gianfranco Meggiato ha esposto, tra gli altri, al Museo Correr in Piazza San Marco a Venezia, al Museo degli Strumenti Musicali a Roma, al Palazzo del Senato a Milano, in Piazza Duomo a Pietrasanta e al Museo di Arte Contemporanea di Lucca. Nel 2012 nel contesto di Art Bre a Cap Martin è stata creata e presentata al Principe Alberto di Monaco la Sfera Enigma (diametro 4,80 mt. H. 6,00 mt.) che adesso è stata posizionata sul porto di Montecarlo.
Fino al 1° ottobre, Gianfranco Meggiato è protagonista a Catanzaro con un nuovo progetto site specific che coinvolge i più importanti spazi espositivi della città calabrese, dal Parco della Biodiversità Mediterranea al Museo MARCA, dal Parco Archeologico di Scolacium al MUSMI – Museo Storico Militare.
| di Redazione FIRST Arte
Source: firstonline.info
Dal 01 Settembre 2017 al 01 Ottobre 2017
VENEZIA
LUOGO: Hilton Molino Stucky + Hotel Excelsior, Venezia Lido
CURATORI: Paolo De Grandis, Carlotta Scarpa
ENTI PROMOTORI:
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 041 5264546
E-MAIL INFO: [email protected]
SITO UFFICIALE: http://www.artecommunications.com
Una tappa, un punto d’arrivo e di ripartenza, più consapevole e più rigoroso, sempre in linea comunque con la filosofia curatoriale del suo ideatore Paolo De Grandis. Diversamente infatti da ogni altro evento a carattere annuale, dal quale ci si potrebbe aspettare sempre qualcosa di nuovo, OPEN propone la sua linearità e la sua integrazione, aspetti maturati grazie alla semplicità dell’idea di fondo ed al suo contesto espositivo a cielo aperto: territori di esplorazione, punti di scambio e di confronto, spazi coreografici spesso aperti alla loro stessa trasformazione, luoghi in cui il visitatore negozia, in termini sia fisici che mentali, i contenuti delle opere esposte.
OPEN costituisce un grande parco pubblico, un intreccio di natura e cultura, interno ed esterno, biologico e tecnologico, pittura e multimedialità, sintesi dei caratteri e delle tendenze contemporanee. In tal modo il territorio diventa un osservatorio privilegiato, come mostra l’organizzazione di questo importante evento che si proietta in una dimensione nazionale e internazionale.
OPEN si avvale quest’anno della collaborazione curatoriale di Jon Hendricks per la partecipazione di Yoko Ono, Philippe Daverio per Giuseppe Verri, Luca Beatrice per Gianfranco Meggiato e poi ancora Chang Tsong-zung, Niilofur Farrukh, Tamara Li, Nevia Capello, Serena Mormino, Bianca Laura Petretto, Elga Wimmer, Umberto Zampini e Flavia Vago.
In occasione dell’inaugurazione sarà presentata la performance della giovane artista Reverie che con PourOntani farà una dedica a occhi aperti al Maestro Luigi Ontani che non prevede alcun tipo di ri-citazione/recitazione, artificio o espediente. Si tratta di necessità e di vita: i tableaux-vivants, i lavori dal vivo e soprattutto la viva eco di “VivArte”. Parallelamente Richard Humann presenterà Ascension che per OPEN 20 si arricchisce di nuove costellazioni che si sovrappongono a quelle già esistenti nel nostro cielo notturno. L’opera di Humann sfrutta con grande maestria la tecnologia: è sufficiente che lo spettatore rivolga lo smartphone o il tablet verso il cielo per godere di questo spettacolo di realtà aumentata.
Sarà inoltre indetta l’ottava edizione del Premio Speciale Arte Laguna che sarà assegnato ad un giovane artista selezionato dalla giuria del Premio Arte Laguna. Tale premio offrirà al vincitore la possibilità di figurare tra i finalisti del Premio Arte Laguna 2018 ed esporre nell’ambito del circuito organizzato dalla stessa associazione.
OPEN con la forza di questa sua formula straordinaria contribuisce a modificare il tessuto di una città, rendendola piattaforma internazionale di opere a cielo aperto, per insegnare ad un pubblico stupito una nuova, involontaria, stupefacente fruizione dell’arte nella dinamica leggera di una passeggiata fuori da pareti e perimetri troppo connotati e contenitivi che poi muta nella visione il suo contenuto.
ARTISTI PARTECIPANTI
Nutopia – Yoko Ono
Belgio – Phil Akashi
Francia – ORLAN
Germania – Günter Sponheuer
Giappone – Kengiro Azuma
Islanda / Cina – Inga Svala Thorsdottir e Wu Shanzhuan
Italia – Giancarlo Bozzani, Stefano Bressani, Nando Crippa, Gillo Dorfles, Marco Fioramanti, Laura Fiume, Salvatore Fiume, Ferruccio Gard, Resi Girardello, Alessandro Manfredini, Gaspare Manos, Federica Marangoni, Davide Medri, Gianfranco Meggiato, Lucio Micheletti, Luigi Ontani, Max Papeschi, Antonio Paradiso, Gabriele Polidori, Maurizio Radici, Reverie, Marco Nereo Rotelli, Giuseppe Verri, Nanda Vigo, Laura Zeni
Norvegia – Marianne Heske
Pakistan – Amin Gulgee
Perù – Ana Maria Reque
Polonia – Igor Mitoraj
Ucraina – Yana Rusnak
USA – Richard Humann
Inaugurazione: 1 settembre 2017
Performance Reverie PourOntani: h. 15.00, Giardino Moresco, Hotel Excelsior
Conferenza stampa: h. 18.00, Sala Plenaria, Hilton Molino Stucky
Performance Marco Fioramanti e Ana Rusiniuc Il Relitto della Sirena: h. 19.30, Hilton Molino Stucky
Cocktail Inaugurale (su invito): h. 20.00, Skyline Rooftop, Hilton Molino Stucky
Installazione di realtà aumentata Richard Humann Ascension: Skyline Rooftop, Hilton Molino Stucky
Vedi anche:
• FOTO: Gli occhi aperti dell’Arte
• Phil Akashi. Resistance
Un articolo di Alessia De Marchi per La Tribuna di Treviso accende i fari sulla 74.Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, portando come esempio un progetto che coinvolge, per la prima volta nella storia della Legge La Buona Scuola, ragazzi delle superiori a cimentarsi come “ambasciatori” per la promozione turistico culturale di Castelfranco-Asolo, all’interno dell’Alternanza Scuola Lavoro.
Una vera sfida per i nostri ragazzi di terza e quarta superiore, soprattutto per quelli del Liceo che anche loro debbono svolgere ben duecento ore di teoria e pratica. La mostra di Danila Dal Pos, ormai calendarizzata da tempo ed in fase conclusiva, coinvolge in un programma stabilito con dirigenti e docenti, da una parte, consultenti e tecnici, dall’altra, un certo numero di studenti che si attiveranno come “ciceroni” (liceali) o promoters-videomaker (istituti tecnici).
“Torniamo alla Mostra del Cinema dopo tre anni ininterrotti di promozione videoclip che hanno abbracciato i campi più disparati: dal sociale al politico a quello strettamente storico e burlesco”, ci precisa Angelo Miatello che, assiema Giorgio Pia, hanno cantierizzato l’incontro del prossimo 5 settembre all’Hotel Excelsior.
“Le Trame di Giorgione” entrano in scena nel luogo in cui è nata la Mostra il sei agosto 1932. All’epoca le proiezioni si svolgevano sulla terrazza mare, le poltroncine erano in bambu ed era d’obbligo il vestito da sera. Lo schermo era un telo. L’idea nasce dal conte Giuseppe Volpi di Misurata che, oltre ad essere un “moderno latifondista in Tripolitania” sarà anche uno dei più grandi mecenati della città dei Dogi e finanziatore dei partigiani comunisti sul Monte Grappa.
La cronaca riferisce la presenza di Greta Garbo, Clark Gable, Wallace Beery, Ronald Colman, Loretta Young…Vittorio De Sica ed il mostro nel primo Frankesitein, l’attore Boris Karloff. Sono proiettati 25 film (oggi ne passano almeno trecento tra lungometraggi e corti).
Sessant’anni dopo, nel 1992, La Mostra sarà ricordata con una retrospettiva intitolandola “Venezia 1932 – Il cinema diventa arte”. Poi ci saranno le Assise di Gillo Pontecorvo, il primo Tribunale degli Autori di Cinema e un inedito ma commovente collegamento con Scorsese da Hollywood. Siamo agli albori della videoconferenza, di Internet e della telefonia mobile del XX secolo. Il Lido rimane tale e quale, non si sposta di un centimetro ed il nuovo palazzo del cinema sarà il suo disonore: una fossa rimasta aperta per quasi 15 anni. Scavando le fondamenta hanno trovato pile di tettoie in amianto delle capannine. Impossibile bonificare. A corollario però cresce Giorgio De Grandis con il pallino delle mostre d’arte e di unire artisti, curatori e appassionati dei Quattro continenti lungo un itinerario en plein air che porti al Palazzo del Cinema. OPEN compie vent’anni, quasi coetaneo dei nostri liceali che sono invece coinvolti come abbiamo detto a far da ambasciatori di Giorgione.
“OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni giunge quest’anno alla sua ventesima edizione. Un anno significativo che celebra il ventennio di un’idea, un’intuizione vincente, innovativa e rigenerante nel panorama delle manifestazioni di arte contemporanea. Venti anni di sculture, installazioni, happening e performance a testimonianza di quanto l’arte possa irrompere nell’ambiente esterno per attirare l’osservatore. La mostra ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa è organizzata da PDG Arte Communications con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Veneto e Comune di Venezia.
OPEN ripercorre la sua storia attraverso alcuni dei nomi più significativi dell’arte contemporanea che hanno attraversato la storia di OPEN come Yoko Ono che presenterà in anteprima mondiale un nuovo progetto ideato appositamente per celebrare i 20 anni di OPEN, una visione simbolica e metaforica del viaggio dei migranti, tra immaginazione e poesia per non dimenticare. Il ritorno all’Hotel Excelsior ed il ritorno di Igor Mitoraj, Luigi Ontani, Amin Gulgee, Marco Nereo Rotelli, Gianfranco Meggiato e Marianne Heske che in occasione di OPEN 1999 fece viaggiare un enorme sasso di 4000 anni fa dal villaggio di Tafjord e che ancora oggi stazione al Lido di Venezia.”
Dunque c’è sempre una prima volta. Oggi abbiamo i “Millennials”, o meglio quelli della generazione “Z” (16-17-18 anni) che verranno all’Excelsior per la loro prima esperienza festivaliera mondiale.Treno (o auto) + vaporetto + autobus da Castelfranco-Asolo a Venezia-Lido, viale Marconi, sono circa 50 km in linea d’aria: circa tre ore di viaggio. Sicuramente un super progresso rispetto agli anni Trenta che per andare al Lido non solo ci volevano ore e ore ma il portamonete gonfio di banconote (o cambiali). Non esisteva il bancomat e il pagamento con lo smartphone. Forse si potrebbe eliminare il bus con il vaporetto. Meno inquinamento e tempo sprecato.
Castelfranco (città di Giorgione e dei Costanzo) e Asolo (città dell’ex regina Caterina Corner Lusignano e di Robert Browning ed Eleonora Duse) hanno avuto il patrocinio del presidente della Regione Veneto Luca Zaia per questo evento straordinario di ospitalità nello Spazio di Film Commission regionale. Un invito dunque di diffondere la notizia anche come invito a presenziare.
Mi dimenticavo: domenica 22 ottobre ci sarà il referendum dell’autonomia del Veneto. Noi siamo per il Sì.
GLI AMBASCIATORI DI GIORGIONE ALLA MOSTRA DI VENEZIA, questo è il titolo a piena pagina di cronaca castellana, a firma di Alessia De Marchi, giornalista di La Tribuna, apparso oggi 20 agosto 2017. Piccoli Giorgione crescono, giocando non più con tavolozze e pennelli come il loro illustre antenato, bensì con tablet e telefonini. In comune hanno la freschezza e la genialità della giovane età. Caratteristiche che la curatrice della mostra diffusa “Trame di Giorgione”, aperta nella città murata dal 27 ottobre al 4 marzo prossimi, e tutta la sua equipe dallo spirito molto femminile hanno deciso di valorizzare. Ecco allora il concorso di idee lanciato con il Rotary club e rivolto agli studenti degli istituti superiori cittadini a caccia di originali videoclip con cui raccontare e promuovere i luoghi del pittore rinascimentale. Centocinque ragazzi hanno accettato la sfida e alcuni di loro il prossimo 5 settembre avranno l’onore e la piccola gloria di presentare le loro creazioni, costruite usando smartphonr e tablet, alla Mostra del Cinema di Venezia. Più esattamente al Lido, all’Hotel Excelsior, dove alle 10,30 avranno il loro “red carpet”. (Continua, vedi allegato)
Posted by artediritto in Mostre d’arte, Spettacolo
Source: aidanewsxl.wordpress.com
Setting up art shows globally for the past 40 years, Paolo De Grandis was recently in Karachi where MAG had a candid chat with him. Excerpts:
Since 1995 I have organised 118 exhibitions in the Venice Biennale, 54 national participations and 64 collateral events presenting the first official participation of many countries like Andorra, Côte d’Ivoire, Gabon, Jamaica, Morocco, Principality of Monaco, Estonia, Latvia, Ukraine, Singapore, Ecuador (with an independent Pavilion, 2015) and the collateral participations of Taiwan, Hong Kong, US Virgin Islands and Macau.
One of the columns of the State Bank Museum is where the afternoon sun shone with all its intensity as the Venetian faced the lens. As traffic blared, a mundane scene around Karachi’s downtown, MAG got a chance to chat with Paolo De Grandis or ‘Paolo the Great’ as the Italian likes to translate his surname in English.
“I come from a family of architects,” shares the youngest of five brothers. “My dad wanted me to be an architect too, but I did not like technical things,” says the ‘free brain’. “Secretly I would go to the Art Academy of Venice (Accademia di Belle Arti di Venezia), while I was enrolled in an architectural school; I was very bad there, but was a top student in Academia,” De Grandis talks about his school days. “I didn’t have any documents and was enrolled in the school without being recognised as a student,” he says shedding light on his professor who got him registered. “My professor was Emilio Vedova, one of the world’s biggest artists,” he recalls the revolutionary Italian painter.
As a train nearby chugs down the track, it seems the steam of the locomotive, struck a chord with the dreamer. “The real Paolo is a young dreamer,” he starts off, “when he was 12 years old, he was leaving a biennale in an afternoon in August jumping on a wall and getting inside another world,” the free and lonely soul shares who hopped on a sea cruise in his adolescent days from a biennale.
Contemporary art can live anywhere; it depends on the intelligence of artists and the strength of their piece
“When I was 12, I spoke just a little bit of English,” De Grandis brings to mind the day when he “was walking around the city and saw many people speaking different languages.”
It was in in the late 1970s that De Grandis moved to Florida with his bag of dreams. “My dream was very simple – to (put up) the biggest exhibition in the world,” recalls the man in the pinstripe suit whose life revolves around the sphere of creativity.
De Grandis’ job according to him takes him places. “When I was 20 to 30, I was in the U.S.; from 30 to 40 I was in Europe, and 40 onwards I have been travelling around Asia, from Japan to Vietnam,” the avid traveller puts across.
It is the first time De Grandis has visited Karachi, and the one thing that struck him with gloom “is the pollution of the sea. Since I come from Venice, the sight of a dirty sea makes me sad,” the man from the Floating City laments, hoping Karachi’s sea is cleaned someday.
This creator has an aversion for the word curator. “I started to curate shows when the word curator didn’t exist,” he marks out. For all those who want to know what he does, hear him out: “I find a nice wall and use a hammer and nail, and with artists I hang the work and try to (display) the right way,” says the ‘piece of art’. What he is keen on is “to have a nice opening (of the exhibition). I like to check the food before people can eat it… so I’m not a curator, but a piece of art,” says the melancholic individual. “I’m a melancholic person,” De Grandis sheds light on his own self. He is one who is not a guest of his own show. “I build up the exhibition,” he talks about his ventures, “I never go to see the ongoing exhibition rather think about the next one and not the last one,” De Grandis reveals, who has curated 25 exhibitions this year alone.
The quality of Karachi’s first ever biennale is what De Grandis found to be ‘very good’. “It’s a clean biennale with a good quality of artists; here you have reality, you have art,” says the highly positive De Grandis who hails inspiration from himself. “I love myself and like to agree with myself often,” says the loner who loves to stay with himself.
I trust that my collaboration with Pakistan can continue in the future and my aim is to present the first official Pakistan Pavilion at the Venice Biennale of 2019
De Grandis has a list of his most loved people and on that list is a name prominent in the local art circle. “For me Amin Gulgee is one of the 10 people I love in this world. Amin is energy for me and I see him in a mirror,” and he flashes light on 20 years ago sharing, “Amin helped me with my first OPEN,” De Grandis talks about OPEN International Exhibition of Sculptures and Installations where artists from all over the world interact in outdoor spaces of Venice. And De Grandis hopes that in the time to come, his collaboration continues with Pakistan. “I trust that my collaboration with Pakistan can continue in the future and my aim is to present the first official Pakistan Pavilion at the Venice Biennale of 2019.”
Being the international guest curator for the Karachi Biennale, De Grandis received photographs of the locations for the Biennale. “The connection between the space and the artwork is very important,” he tells me, pointing out his work ethics sharing an example from the Venice Biennale where he “invented an extra pavilion; we used a historical building, for instance a church where a magnificent painting of a big (art) maestro from 100 years ago was placed in a very modern and interactive (setting).”
According to the soul who breathes and lives art, “Contemporary art can live anywhere; it depends on the intelligence of artists and the strength of their piece,” he remarks.
You may be wondering what his favourite piece of art is. “It’s the mirror which I see every day.” As for art, and how important it is, De Grandis doesn’t use words, instead he points to the focal point from where blood is pumped; the heart is equivalent to art for this man who lives in a creative cluster.
Source: magtheweekly.com